venerdì, giugno 16, 2006

La beviamo ogni giorno!

Non potremmo farne a meno.

E’ l’elemento fondamentale del nostro corpo,
essa accarezza la nostra pelle,
rinfresca il nostro corpo, la nostra anima,
fa crescere i fiori, le piante;
scorre instancabile dall’Etna,
e scavando le forre laviche,
dopo essersi riposata nel caldo letto della Piana,
trasportando nella playa
le ricche sabbie
della terra dei caprioli e i gioielli d’ambra,
scortata dagli aironi e dai gabbiani,
si versa generosamente nel mare!

E’ l’acqua del Simeto!

Le sue gocce vanno nel mare per irrorarlo
di profumi di zagara e di ginestra,
per raccontare ai pesci,
come alle piante marine
le tante storie delle carpe, delle anguille, delle larunchie
e… degli uomini simetini d'ogni tempo,
delle opere dei quali sono testimoni oculari.

...E non si stancano mai!

Le gocce scrivono parole, frasi, versi, racconti,
romanzi, storie riscaldate dai raggi solari
che, messe insieme, scrivono la Storia!

...E di Storie da raccontare,
dicono le gocce del Simeto,
ce ne sono tante…

Sono storie piene di miti e di cronache,
di canti e lamenti, di odori e sapori dolci ed amari,
di fatiche, di contraddizioni, di amori, di stupidità
... che le acque del generoso fiume,
ancora, vogliono raccontare alle generazioni
dei simetini che verranno,
per guidarli a percorrere i labirinti personali,
che, intrecciandosi tra loro,
formano il grande labirinto dell'umanità.

...E perché le parole delle gocce siano ancora leggibili
è necessario che ogni uomo e
ogni donna s’impegnino,
ogni giorno,
a conoscere, ad amare
... a scoprire le tracce dell’acqua del Simeto
che, non a caso,
i nostri avi venerarono come un Dio.

Nino Tomasello