lunedì, luglio 24, 2006

Richiesta: Bloccare costruzione INCENERITORI...

Al Presidente della Regione Sicilia
On. Salvatore Cuffaro

p.c
Al Presidente del Consiglio
On. Romano Prodi

Al Ministro dell’Ambiente
On. Pecoraio Scanio
Legambiente Sicilia, WWF Sicilia, Greenpeace Sicilia, Italia Nostra Sicilia, CGIL Sicilia, Camera del lavoro di Agrigento, Camera del lavoro di Catania, Camera del lavoro di Palermo, Camera del lavoro di Siracusa, Forum Bellolampo, Comitati di Paternò, Comitati di Aragona-Campofranco-Casteltermini-Favara, Comitato di Augusta, Verdi Sicilia, Sindacato RdB-CUB Comunisti Italiani e FGCI.
Chiedono al Presidente della Regione
di bloccare i cantieri aperti per la costruzione degli impianti previsti nel Piano di Gestione dei rifiuti: inceneritori, impianti di pre-trattamento, stazioni di trasferenza, discariche.

Dopo l’annuncio del Ministro dell’Ambiente, che ha avviato una ispezione per verificare la presenza di eventuali illegittimità nel rilascio delle autorizzazioni da parte del Ministero, è doveroso che le autorità regionali sospendano qualsiasi attività nei cantieri in attesa di un chiarimento. Anche per ridurre i rischi di eventuali danni economici e finanziari alle casse regionali nel caso di modifiche alle autorizzazioni.

In Sicilia molte voci si sono levate per manifestare la propria opposizione al Piano così come si sta configurando: associazioni ambientaliste, comitati di cittadini sorti a Palermo Paternò Augusta Aragona, sindacati, medici dell’agrigentino, alcune realtà ecclesiali, gruppi della società civile, esponenti del mondo accademico, molti comuni fra cui Augusta Campofranco Casteltermini Paternò Aragona Favara, le Province di Palermo Caltanissetta Siracusa, ecc.

Noi abbiamo sempre ritenuto, e a maggior forza oggi, che le ordinanze di autorizzazione alla realizzazione degli impianti emesse dal commissario sono illegittime in quanto:
- Esistono irregolarità nelle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera emesse dal Ministero e sulle procedure dell'intervento sostitutivo; irregolarità fatte rilevare dall’Assessorato Territorio e Ambiente che ha anche emesso il diniego per gli impianti di incenerimento di Augusta e Casteltermini, in contrasto con il Ministero stesso.
- Sono in contrasto con la normativa europea, la normativa italiana e lo stesso Piano Regionale inviato alla Commissione Europea. Esse configurano un altro Piano rispetto a quello spedito a Bruxelles: operano una scelta esclusivamente inceneritorista, contro una politica di Riduzione Riuso Riciclaggio e Recupero dei rifiuti (Politica delle Quattro R). Spesso il Presidente cita l’approvazione del Piano ricevuta da Bruxelles, ma non ha mai spiegato perché gli impianti autorizzati sono maggiorati del 73% rispetto a quelli previsti. Se gli impianti saranno realizzati, la Sicilia diventerebbe la Regione con la più alta percentuale di rifiuti incenerita al mondo, ben il 65%! Questa scelta obbligherebbe i siciliani a portare tutti i loro rifiuti agli impianti che possono ricevere il 100% dei rifiuti prodotti , azzerando di fatto qualsiasi incentivo a privilegiare la raccolta differenziata.
- La procedura relativa alla Valutazione d’Impatto Ambientale è lacunosa e incompleta; alcuni impianti sono localizzati in aree pregiate per aspetti naturalistici o a rischio ambientale (Paternò, Casteltermini, Augusta, Bellolampo, Aragona,ecc.).
- La procedura seguita per la scelta delle Imprese a cui affidare la costruzione e la gestione degli impianti è in contrasto con gli interessi dei cittadini siciliani (la Regione ha rinunciato alla sua responsabilità di dimensionare gli impianti e di scegliere i siti, lasciando tale scelta alle imprese); la procedura utilizzata è stata contestata dalla Commissione Europea per difetti nella pubblicazione del bando.
- Le imprese in molti casi non possedevano, al momento dell’offerta, come previsto dal bando, la disponibilità dei siti su cui costruire gli impianti (vedi Bellolampo, Casteltermini, Paternò, Caronia, Gela, Patti, Noto, ecc.), che in molti casi hanno subito spostamenti in altri comuni.

Per i motivi sopra elencati i lavori nei cantieri devono essere immediatamente sospesi.



Palermo 22 luglio 2006